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Challah – il pane ebraico

Oggi è il giorno della memoria.
Un giorno per riflettere, per non
dimenticare dove porta l’odio,
l’intolleranza, la paura di chi è diverso da noi, di chi non si comprende, di
chi non la pensa come noi.
Un giorno per ricordare un pezzo della
nostra storia che pesa come un macigno sulle nostre coscienze, affinchè non
possa più ripetersi.
Sotto qualsiasi forma, in qualsiasi parte
del mondo, con altri perseguitati.
Ricordiamolo.
Qualche giorno fa, casualmente, sono
imbattuta in questa ricetta. O meglio nella storia di questa ricetta e ne sono
rimasta affascinata. 
Poi l’ho preparata, e ne sono rimasta
stregata.
Mi sembrava giusto parlarne oggi.
La Challah, o Hallah, è il tipico pane che
gli ebrei consumano durante lo Shabbat
ed in altre festività ( eccetto Pasqua, quando far lievitare il pane non è
consentito).
Si tratta di un pane bianco, molto soffice,
simile ad un panbrioche ma che non contiene burro o latte, in rispetto delle
regole alimentari ebraiche, che non permettono l’assunzione congiunta di carne
e derivati del latte.
La caratteristica della Challah però, non
risiede tanto nel tipo di impasto, ma nel suo valore profondamente simbolico.
Rappresenterebbe, infatti, la Manna che Dio fece scendere dal cielo
per sfamare il popolo ebraico durante il cammino dei 40 anni nel deserto.
Non potendo
raccoglierla durante il Sabato (giorno che secondo la tradizione ebraica è destinato al riposo), Dio
donava una doppia razione di manna ogni Venerdì affinché bastasse anche per il
Sabato. 
Ed è proprio in ricordo di ciò, che ancora oggi gli appartenenti alla religione ebraica devono preparare i pasti del Sabato con almeno due forme di pane,
custodite all’interno di due panni di stoffa bianchi, uno al di sopra ed uno
sotto, per ricordare anche lo strato di rugiada che ricopriva sotto e sopra
questo cibo celeste.
CHALLAH
ricetta per 2 pani
500 gr di farina per pane
( io ho utilizzato 300 gr. farina 1 macinata a pietra e 200 gr. manitoba)
30 gr. zucchero di canna
12 gr. lievito di birra fresco
160 gr. di acqua calda
2 uova medie
40 gr. di olio di semi leggero ( mais o girasole)
1 cucchiaino di sale
semi di sesamo o papavero
1 tuorlo medio per spennellare
Procedimento per il Bimby:
Mettere nel boccale il lievito con la’acqua calda ( non bollente!!!!): 2 min. vel 3.
Unire la farina, il sale, l’olio e lo zucchero.
Impastare 4 min. vel. spiga. Dopo un minuto, con le lame in movimento, aggiungere le uova, uno alla volta.
Se alla fine dei 4 min., l’impasto dovesse risultare troppo morbido aggiungere un pò di farina. 
Fare una palla e lasciare riposare 10 min. coperto con un panno umido.
Procedimento a mano:
Mescolare il lievito con l’acqua e lo zucchero. Unire il sale alla farina, poi sul piano di lavoro, formare la fontana e versarci in mezzo il composto di lievito. Aggiungere l’olio e le uova ed impastare per circa 10 minuti. Fino a quando non si sarà ottenuto un impasto liscio ed omogeneo. 
Lavorazione:
Dopo 10 min. lavorare la palla con le mani e lasciarla riposare per altri 10 min. Ripetere questa operazione un paio di volte. Coprire e lasciare lievitare 1 ora.
Trascorso il tempo, riprendere l’impasto, sgonfiarlo con le mani e suddividerlo in 12, o 6 parti uguali.
Da cui ricaverete poi dei lunghi salsicciotti che andrete ad intrecciare donandogli la classica forma.
Tradizionalemnte, infatti, la Challah è una treccia a sei, ma non è proprio semplicissimo realizzarla, almeno non la prima volta. Io ci ho provato ma non è venuta proprio perfetta!!!! 😉
Formate dei salsicciotti lunghi ed iniziate ad intrecciare.
Posizionare il pane sulla teglia da forno coperta da carta forno, spennellare con il tuorlo leggermente diluito con acqua e cospargere con i semini di papavero o sesamo.
Fare lievitare per altri 45 min. poi cuocere in forno caldo ventilato a 200 °.
Per controllare se è cotta, capovolgere il pane e datele un colpetto sul fondo: dovrebbe suonare a vuoto.
Io ho fatto una versione classica ed una leggermente aromatizzata con zucchero e cannella.

 Entrambe le versioni sono risultate buonissime, perchè in ogni caso l’impasto rimane sempre piuttosto neutro, adatto ad essere accompagnato ai cibi più disparati, dal salato al dolce.
Ottimo mangiato da solo, per colazione, merenda, pranzo o quando ne abbiate più voglia.

Buona preparazione, stregherà anche voi!

Monica Ruggiti: